Il legislatore recentemente si è occupato della riforma del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza al fine di riorganizzare la disciplina concorsuale proponendo nuovi strumenti di natura stragiudiziale per risanare l’impresa, in aggiunta alle consuete procedure giudiziali previste dalla legge fallimentare ed ora riviste.  

A causa della situazione determinata dalla pandemia l’entrata in vigore delle procedure d’allerta e della Composizione Negoziata della Crisi è stata rinviata al 2024.

In un contesto di cambiamento legislativo, lo Studio si propone quale esperto che affianca l’imprenditore mettendo a disposizione le competenze necessarie per la ricerca della soluzione più adatta per superare le difficoltà dell’impresa, siano esse reversibili o meno.

Lo Studio offre un servizio di assistenza all’impresa in crisi e dopo un’attenta analisi dello stadio in cui si trova propone l’utilizzo degli attuali strumenti:

 

  • Piano attestato di risanamento: è il piano che viene presentato dall’imprenditore volto a garantire il soddisfacimento dei creditori in ipotesi di continuità aziendale; 
  • Accordo di ristrutturazione dei debiti: è un accordo con i creditori che rientra tra quelli di natura privatistica, quindi stragiudiziale, soggetto all’omologazione da parte del Tribunale, rendendolo così definitivo ad ogni effetto di legge.
  • Concordato preventivo: è uno strumento volto a garantire il soddisfacimento dei creditori solitamente attraverso la cessione dei beni, garantendo in taluni casi la continuità aziendale; lo stadio della crisi è avanzato ma consente ancora di evitare il fallimento dell’imprenditore; 
  • Liquidazione giudiziale (ex Fallimento):  è la soluzione utilizzata quando la crisi d’impresa è irreversibile. Non potendo accedere alle altre procedure indicate in precedenza, l’unica alternativa rimasta è quella di presentare al Tribunale l’istanza di fallimento in proprio.